La cornice del Pantheon in Travertino Romano
Storia

La cornice del Pantheon in Travertino Romano


Febbraio 12, 2022

La cornice in travertino romano è un dettaglio accattivante posto all’ingresso del Pantheon di Roma. Di per sé, il Pantheon è uno degli edifici più interessanti che gli antichi romani ci hanno lasciato in eredità. Si tratta di un esempio brillante di applicazione del travertino tanto per scopi artistici che strutturali.

Il suo aspetto, così imponente e maestoso, rappresenta al meglio il prestigio che la Roma antica aveva raggiunto durante quello che viene definito il suo Secolo d’Oro.

La lunga storia del Pantheon

Il tempio era stato concepito come sede adatta a ospitare tutte le divinità della religione romana (il nome, di origine greca, significa proprio “per tutti gli dei”). Un primo Pantheon venne costruito nel 27-25 a.C. su ordine di Marco Agrippa, il genero dell’imperatore Augusto, ma a causa di un incendio venne totalmente distrutto. Circa un secolo dopo, dal momento che si suppone che i lavori siano iniziati intorno al 120 d.C., venne ricostruito sotto l’imperatore Adriano.

Adriano prese parte alla progettazione del nuovo Pantheon, così come fece anche per la sua villa a Tivoli, Villa Adriana. Eppure decise di celebrare la persona che per prima aveva concepito l’idea della creazione di un Pantheon con la seguente iscrizione in bronzo: “Marcus Agrippa Lucii Filius Consul Tertium Fecit“, cioè “Marco Agrippa, figlio di Lucio, lo realizzò durante il suo terzo mandato”.

Convertito in basilica cristiana nel VII secolo da Papa Bonifacio IV, con il nome di Santa Maria ad Martyres, il Pantheon è sopravvissuto praticamente intatto, molto simile a come lo conoscevano i romani. Nel corso del tempo ci sono stati alcuni grandi “furti”, soprattutto degli inserti in bronzo, ma le pietre naturali usate come materie prime sono sempre rimaste al loro posto.

pantheon travertino
L’entrata del Pantheon: il timpano e la cornice sovrastano il porticato

La costruzione del Pantheon e l’importante contributo del Travertino Romano

La struttura del Pantheon affascina da secoli architetti e ingegneri. Ciò che attira maggiormente l’attenzione è l’uso del calcestruzzo, un tipo di materiale da costruzione nato dalla combinazione del cemento con ghiaia, pozzolana, tufo o travertino. Questo composto è tanto solido quanto il cemento tradizionale, ma decisamente più leggero. Tutti i materiali che lo compongono sono molto resistenti e pensati per dare risultati duraturi, ma solo il travertino è in grado di trasmettere un senso di sacralità, purezza e raccoglimento. Per questo è l’unico che compare a vista, posto all’ingresso del tempio. Ovviamente si trattava del travertino romano estratto dalle storiche cave del Barco, parte oggi delle cave Poggi.

Il Pantheon venne costruito strato su strato, partendo dal basso e risalendo fino alla cupola. L’uso del travertino romano in quest’opera architettonica è massivo: il muro della rotonda, ad esempio, è fatto di cemento, tufo e travertino. Così come il primo anello di quel sofisticatissimo lavoro di ingegneria edile quale è la cupola, che è costituito da calcestruzzo con scaglie di travertino, mentre quelli successivi, che si assottigliano sempre di più sono stati realizzati con calcestruzzo e materiali ancora più leggeri, come la terracotta e la pietra pomice. 

A sostegno della cupola: la cornice in travertino romano

La cupola, con il suo oculo centrale, è sicuramente il dettaglio che ha reso famoso il Pantheon nel corso dei secoli. Per tanto tempo, fino al Rinascimento, rimase la cupola più grande (43 metri) mai concepita e realizzata dall’uomo. Nessun sostegno a sopportarne dal centro il peso, ma otto colonne disposte lungo la circonferenza della base rotonda e la cornice all’ingresso del tempio.

Inizialmente il Pantheon era circondato da altri edifici: è per tale ragione che i dettagli più eleganti e raffinati si trovano sulla facciata del tempio e, naturalmente, al suo interno. Perciò non è un caso che la cornice sia stata realizzata proprio in travertino.

I Romani, che lodavano il travertino soprattutto per la sua resistenza e versatilità, non potevano resistere al fascino della sua bellezza. Un materiale tanto luminoso e delicato era perfetto per incorniciare e dare risalto alla decorazione in bronzo che spiccava all’interno del timpano. Sfortunatamente la decorazione non è arrivata fino a noi, ma la cornice è ancora lì, a ricordarne l’esistenza. 

La cornice è l’elemento architettonico più alto dopo la cupola, contiene il timpano e sovrasta le 16 colonne di granito con capitello corinzio che compongono il porticato.

Altre applicazioni del Travertino Romano legate al Pantheon

Come la struttura del tempio, così anche le zone nelle immediate vicinanze del Pantheon presentano elementi in travertino. In tempi antichi, infatti, il tempio era preceduto da una piazza lastricata in travertino. I romani già sapevano che con il giusto spessore il travertino era in grado di sostenere il peso di carri in transito e abbondanti flussi di persone.

In tempi più recenti, gli archeologi hanno rinvenuto anche alcuni resti del primo Pantheon, quello costruito da Agrippa, e si è scoperto che la struttura poggiava su solide fondamenta costituite da blocchi di travertino rivestiti di marmo.

Resistente ed elegante

La cornice del Pantheon è stata realizzata con il travertino romano della migliore qualità. Sono passati quasi duemila anni dalla sua installazione, ma il suo aspetto non è mai cambiato. Il Pantheon è di per sé un grande esempio di quanto sia importante per la piena applicazione dell’ingegno umano l’avere a disposizione i giusti materiali naturali.

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